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L’Accademia Navale di Livorno

accademia navale
© Gabriele Pinto 2007

L’Accademia navale è stata inaugurata il 6 novembre 1881.

Inizialmente occupò la sola area del lazzaretto di San Jacopo, nei pressi dell’omonima chiesa.

L’accademia navale nacque su iniziativa dell’ammiraglio Brin, unendo la “Regia scuola di marina” del Regno di Sardegna di Genova e di quella borbonica.

Un Garibaldi in Accademia

Uno dei primi allievi ufficiali a frequentare l’accademia fu Manlio Garibaldi ultimo figlio maschio di Giuseppe Garibaldi, che acquistò una villa all’Ardenza.
Il Capitano del Genio Navale Luigi Pestalozza ideò il complesso di edifici, e i lavori iniziarono nel 1878. L’ingegnere livornese Angiolo Badaloni seguì attivamente ogni progetto. Nel 1913 il lazzaretto di San Leopoldo diventò parte integrante dell’Accademia Navale.

Gli edifici dell’Accademia navale ospitarono a partire dal 1923 gli allievi di quella che sarebbe diventata l’Accademia aeronautica. La Regia aeronautica, infatti, istituita come forza armata autonoma, utilizzò questa sistemazione provvisoria per i propri allievi ufficiali, in attesa di dotarsi di una propria accademia. Nel 1926, l’Accademia Aeronautica a tre anni dall’avvio dei corsi, si trasferì a Caserta presso il palazzo reale, mentre attualmente l’istituto ha sede a Pozzuoli.

Durante il Conflitto Mondiale

L’Accademia Navale durante il Secondo Conflitto Mondiale a causa dei bombardamenti, si trasferì prima a Venezia e poi a Brindisi.

Dal momento che i bombardamenti avevano segnato molti edifici della città ed dell’accademia, fu necessario, a fine conflitto, intraprendere una sostanziale opera di ricostruzione e di potenziamento delle infrastrutture, protrattasi nell’arco di circa vent’anni e che vide, nel 1966 l’aggiunta del “Palazzo Studi”, attuale sede dei laboratori scientifici e di aule specialistiche.

Il corpo principale dell’accademia, è costituito da un ampio edificio a tre piani formato da tre ali perpendicolari a racchiudere un’ampia “piazza d’armi” interna. L’ala principale, prospiciente il mare, è sormontata da una torre quadrata con orologio a tre facce e, sul frontone della facciata interna, il motto Patria e Onore. Il lato del cortile interno non è occupato da edifici, ma è caratterizzato da un brigantino interrato. Le sue sovrastrutture sono utilizzate degli allievi per esercitarsi nella manovra delle vele anche in vista della crociera su nave “Vespucci“.

Un po di numeri

Il complesso dell’Accademia navale copre, attualmente, un’estensione di circa 215.000 metri quadrati e comprende, tra gli altri, aule, laboratori, dormitori, piscina, palestra, biblioteche, cinema ed auditorium. L’accademia ospita annualmente circa 1250 persone tra allievi ufficiali ed ufficiali che frequentano corsi integrativi e professionali.
La biblioteca è fornita di oltre 90.000 volumi di matematica, geometria, astronomia, manuali di navigazioni, portolani e opere frutto della stagione delle esplorazioni geografiche del Settecento e primo Ottocento.

I corsi dell’Accademia

Fonte Wikipedia

Monumento a Benedetto Brin posto davanti all’Accademia Navale

Presso l’Accademia navale si tengono, infatti, i corsi per la formazione di differenti tipologie di militari:

  • Corsi normali: per la preparazione degli ufficiali in “servizio permanente effettivo” (SPE) della Marina militare italiana. La durata variabile da tre a cinque a seconda del Corpo di appartenenza (tre anni per stato maggiore, cinque anni per commissariato e capitaneria di porto; quattro anni per gli ingegneri dei Corpi del genio navale e armi navali e per i medici del Corpo sanitario che poi proseguono gli studi in università).
  • Corsi di complemento: rivolti all’istruzione professionale ed alla preparazione di coloro che sceglievano di compiere il servizio militare come “ufficiali di complemento”. I corsi Allievi Ufficiali in Ferma Prefissata (AUFP) hanno sostituito i corsi AUC, della durata di alcuni mesi sono rivolti a coloro che chiedono di prestare servizio in Marina per un periodo di tempo determinato.
  • Corsi di perfezionamento: tesi all’approfondimento dell’istruzione professionale e navale degli ufficiali della Marina militare e delle altre forze armate e corpi armati dello Stato, della durata di alcune settimane;
  • Corsi per “ufficiali a nomina diretta (ND)”: per l’istruzione integrativa professionale e militare degli ufficiali reclutati direttamente per mezzo di concorsi pubblici.
  • Corsi “ruoli speciali (RS)”: rivolti al personale reclutato per mezzo di concorsi interni.

I laureati presso l’Accademia navale, oltre ad avere i medesimi riconoscimenti e sbocchi dei laureati presso i normali atenei, possono avere sbocchi professionali specifici, tra gli impieghi ci sono:

  • a bordo di unità navali militari con incarichi di responsabilità relativi al loro Corpo di appartenenza
  • impieghi presso enti e stabilimenti tecnici
  • presso istituti di formazione
  • impieghi presso enti dell’area operativa delle forze armate
accademia navale
© Gabriele Pinto 2007

L’ordinamento dei corsi

I corsi inizialmente erano di quattro anni, quello vigente nelle due scuole di Genova e Napoli prima dell’unificazione.

Nel 1882 prima della fine del primo anno, l’ordinamento dei corsi era di cinque anni. Mentre nel 1894 dopo un’altra modifica, di tre anni e il titolo di studio per l’ammissione era il diploma di licenza liceale o di istituto tecnico.

La durata del corso normale nel 1911, tornò a quattro anni, mentre il titolo di studio per l’ammissione era la licenza tecnica inferiore o il ginnasio inferiore.

Dal 1913 anche gli ufficiali macchinisti hanno preso parte ai corsi nell’Accademia Navale. Successivamente, nel 1914, l’ordinamento ebbe un ritocco con il prolungamento della durata del corso normale a cinque anni.

Nel 1920 il titolo di studio per l’ammissione all’Accademia Navale era la licenza ginnasiale o il passaggio al secondo anno dell’istituto tecnico o nautico, mantenendo la durata del corso normale di cinque anni. Dall’anno accademico 1923-24 all’anno accademico 1925-26, in seguito ad accordi intervenuti fra il Ministero della marina e il Commissariato dell’aeronautica, l’Accademia navale ospitò l’Accademia aeronautica di nuova creazione, destinata alla formazione dei futuri ufficiali dello stato maggiore generale dell’Aeronautica, ruolo naviganti.

L’Accademia Aeronautica e Navale

L’Accademia aeronautica nel 1926 si trasferì a Caserta. La prima classe, ospitata dall’Accademia Navale, continuò il corso di istruzioni marinaresche. Nel 1926, una legge che riordinava i corpi della Marina, fuse insieme Corpo del genio navale e Direzione delle macchine. Cessarono le ammissioni degli allievi ufficiali per la Direzione delle macchine e dal 1928 iniziarono le ammissioni degli allievi del Genio navale.

Sempre nel 1926 iniziarono le ammissioni per gli allievi del nuovo Corpo delle armi navali, sospese nel 1935 per ricominciare nell’anno 1940.

Il corso normale nel 1929 tornò ad essere articolato in tre anni e titolo di studio necessario per l’ammissione come 1894.

L’ammissione al corso per gli Allievi Ufficiali dello Stato Maggiore era attraverso il superamento di un tirocinio preliminare della durata di circa due mesi. Durante questa fase i concorrenti idonei alla visita medica, attraverso esercitazioni militari, marinaresche e sportive e uscite in mare con unità della Regia marina, prendevano i primi contatti con quella che sarebbe stata la loro futura vita in Accademia integrando allo stesso tempo la loro preparazione con lezioni teoriche per le prove relative al concorso di ammissione.

Aspiranti…

Gli allievi sono nominati aspiranti al termine dei tre anni di corso. Per poi passare Guardiamarina o sottotenenti del Genio navale o delle armi navali dopo un periodo di imbarco a bordo delle navi.

Dal 1947 la durata del corso normale passa a quattro anni di cui gli ultimi due con il grado di aspirante. Mentre dall’anno accademico 1963-64 l’ultimo anno del corso normale viene effettuato con il grado guardiamarina.

Dal 2013 le durate dei corsi sono state rimodulate come sopra specificato.

I nomi dei corsi

L’Accademia sul sito della Marina

FONTE Wikipedia